Alla lettura del testamento, mia suocera scoppiò in una risata tagliente. «Lei? Non vedrà neanche un euro», dichiarò, sicura di sé, davanti a tutti. Io non risposi. Mi limitai a raccogliere con calma le carte davanti a me, lisciando i fogli con le dita per nascondere il tremito. Il fruscio della carta fu l’unico suono nella stanza, finché il notaio non schiarì la voce, posò gli occhiali sulla punta del naso e girò l’ultima pagina. «E ora arriviamo alla clausola conclusiva…» disse. Sollevò lo sguardo, incrociò il mio e, con un mezzo sorriso, iniziò a leggere ciò che avrebbe zittito tutti.
Lo studio legale Davies & Finch era il tipo di posto in cui il dolore aveva un prezzo e una cartella dedicata. L’aria sapeva di pelle vecchia e lucidata al limone, mischiata a quell’odore secco di carta che aveva assorbito troppi segreti. Claire Peterson sedeva sprofondatasi in una poltrona imbottita dai braccioli alti, che più … Read more