Lei lo sapeva da dodici anni. Non per intuito, non per paranoia: lo sapeva perché le bugie, a furia di ripetersi, diventano rumorose anche quando vengono sussurrate. La prima volta era stata una macchia minuscola, quasi ridicola: un profumo diverso sulla camicia, non il suo dopobarba. Lui aveva riso, aveva detto che in ufficio c’era aria pesante, che qualcuno aveva spruzzato deodorante. Lei aveva annuito, e dentro di sé aveva registrato quel dettaglio come si registra una crepa su un muro: “Non crolla oggi. Ma un giorno…” Poi erano arrivati i ritardi “casuali”, le riunioni “improvvise”, i viaggi “spostati all’ultimo minuto”. E quel telefono tenuto sempre a faccia in giù, come fosse un animale che morde.
Per dodici anni Emily ha abitato una verità talmente ben nascosta da sembrare irreale persino a chi le viveva accanto. A Dallas, agli occhi degli altri, era l’incarnazione della fortuna: la moglie di Derek, un potente immobiliarista; una villa impeccabile in periferia; due bambine meravigliose; sorrisi ben stirati nelle foto e una vita che luccicava … Read more