La ginecologa sorrise e, con voce dolce, disse che la gravidanza era alla settima settimana. Nastya sentì un brivido correre dentro di sé: si era preparata al peggio, immaginando rimproveri feroci, la porta di casa chiusa in faccia e Maxim che, impaurito, si sarebbe dileguato. Invece no. Niente di tutto ciò accadde. Le cose presero una piega del tutto inattesa.
«Siete alla settima settimana, complimenti» disse il medico con un sorriso quieto. A Nastya mancò quasi il respiro: quelle parole erano un vortice di paura e speranza. Non c’erano più dubbi—una vita stava nascendo dentro di lei. Fuori dall’ospedale, con le dita ancora tremanti, si domandò come dirlo ai suoi. In casa, “prima la carriera, … Read more