«Fai le valigie e sparisci in una comune. Da oggi questa casa è mia», sghignazzò l’amante di mio marito. Ma davanti al notaio, le si gelò il sorriso e cominciò a urlare…
La porta sbatté così forte che nell’appartamento rimbalzò un’eco metallica, come se una corrente d’aria estranea si fosse fatta strada tra le stanze. Sul tappeto rimasero soltanto i segni del suo passaggio: tacchi sottili, una scia di profumo costoso, occhi che ridevano—ma non i suoi, non quelli di Anna. «Raccogli le tue cose e vai … Read more